Il progetto nasce dall’idea di far delineare un Servizio di salute mentale da coloro che lo vivono in prima persona, ovvero gli utenti presi in carico ed i loro familiari, cercando di riconoscere e valorizzare il più possibile la loro esperienza di malattia.
Allo scopo alcune decine di utenti e familiari con alle spalle vissuti differenti maturati nelle varie articolazioni del Servizio si sono riuniti settimanalmente per circa un anno nella sede del Cerchio suddividendosi in due gruppi di lavoro a componente mista.
Dal proficuo scambio di saperi esperienziali è nato un bell’esempio di scrittura collettiva con più di 300 testimonianze dirette che è diventato anche un libro, pubblicato dalla Casa editrice Erickson.
Psichiatria da protagonisti - Dall’esperienza di utenti e familiari un Servizio di salute mentale ideale.
Per maggiori informazioni o per richiedere una copia: www.psichiatriadaprotagonisti.com
Il Gruppo di Progettazione partecipata si ispira al modello del fareassieme e intende favorire la gestione condivisa del Servizio di Salute Mentale di Trento, coinvolgendo concretamente tutti coloro che a vario titolo si confrontano con il disagio psichico.
È composto da 16 rappresentanti eletti tra utenti, familiari, cittadini/volontari medici e operatori e si riunisce una volta al mese per discutere gli argomenti di maggiore rilevanza per l’operatività del Servizio e per condividere sensibilità vissuti ed esperienze allo scopo di soddisfare i tanti bisogni manifestati dagli utenti e dalle loro famiglie senza tralasciare quelli espressi dai professionisti.
I 16 rappresentanti rimangono in carica per un periodo di tre anni. Un rappresentante dell’associazione partner Il Cerchio Fareassieme Onlus partecipa alle riunioni in qualità di membro cooptato.
Il GPP assomiglia molto al "Parlamento" del servizio di salute mentale e produce il documento "Indicazioni operative", che riassume le raccomandazioni condivise dei rappresentanti e vengono poi raccolte in fascicoli semestrali o annuali e che vanno a costituire impegno vincolante per tutti gli utenti, familiari e operatori del Servizio.
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Sono rappresentati da un fascicolo ricco di colori e di scommesse sul fareassieme.
L’utente inizia a compilarlo assieme ad un Garante (un Utente Familiare Esperto) esprimendo in piena libertà il suo pensiero sul Servizio, sui rapporti con gli operatori, sui propri segni precoci di crisi, su quali sono i suoi desideri e su cosa davvero è importante per lui.
A questo primo colloquio segue l’incontro con la ‘squadra’ di cui fanno parte, oltre all’utente e al Garante, lo psichiatra e quanti l’utente ritiene utili per il suo percorso di cura. Il Garante è una presenza fondamentale per assicurare condivisione e parità.
Seguono incontri di verifica periodica e un attento monitoraggio su quanto i PCC incidono nell’evolvere del Percorso di cura in tutte le sue sfaccettature.
Telefono: 0461 902847; mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tutto parte da una domanda: un piccolo cambiamento che può nascondere qualcosa di grande: un cambio di prospettiva.
Invece di chiedere a una persona che sta vivendo un momento particolarmente problematico della sua esistenza ("Qual è il tuo problema?"), può essere più funzionale domandarle "Cosa è importante per te in questo momento?". Immaginate la reazione.
Si toglie l’attenzione dal problema e si focalizza il punto di vista della persona sui propri bisogni, in modo più umano e consapevole.
Questo cambio di prospettiva non significa che si debbano ignorare le competenze professionali degli operatori, ma che il prendersi cura deve essere fatto ‘su misura’ in base ai bisogni dell’utente.
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L'idea del progetto nasce dalla nostra convinzione che anche le persone con problemi di salute mentale possono essere cittadini attivi ed aiutare chi è in difficoltà.
Con l'aiuto del finanziamento della Fondazione Caritro un gruppo di utenti del servizio di salute mentale si prenderà cura di nuclei familiari o singoli che si trovano in difficoltà dovute alla pandemia in corso.
Il progetto elaborato nel corso del 2020 vedrà l'avvio nel 2021 quando le condizioni sanitarie lo permetteranno.
Ad oggi ore impiegate a supporto di nuclei familiari in difficoltà: 400.